Quando ero bambina mio padre lavorava come fotografo per i Carabinieri. Era molto divertente per me e avevo un sacco di privilegi che gli altri bambini non avevano. Avevamo un lampeggiante in macchina e spesso partecipavo agli inseguimenti, soprattutto se andavamo a cena fuori e qualcuno beveva. Per capodanno avevo infiniti petardi e fuochi d’artificio che erano stati sequestrati ad altri e potevo pure sparare con la pistola!
Rotten era per me l’estensione degli album di famiglia dove tra un compleanno e un saggio di danza c’era sempre un cadavere squartato.
C’era pure il vantaggio di sentirsi al sicuro sapendo che eravamo in buone mani. Infatti sentivo sempre i racconti di carabinieri sensibili che pur di non sporcare la fedina penale di qualche delinquentello lo ammazzavano di botte in alternativa, e le mamme appena uscite di chiesa correvano in caserma a ringraziare. C’è anche una storia divertente a riguardo: un giorno il maresciallo, ubriaco fradicio da una cena, entrò in caserma. C’erano 2 ragazzini che lui prontamente schiaffeggiò con violenza inaudita e amore per farli parlare.
Erano lì per denunciare il furto del loro motorino. Quante risate! E quante risate si sarebbero fatti il maresciallo e mio padre se fosse successo lo stesso a noi figli.
Ma non vivevo solo di racconti, a volte mentre eravamo lì a cena si sentivano urla e botte. I carabinieri si davano il turno tra un bicchiere di vino e la stanza con il malcapitato. Non vedevo l’ora di crescere perché venisse il mio turno per picchiare e riportare l’ordine e la giustizia.
Un giorno a un pranzo due carabinieri hanno fumato dell’hashish sequestrata e hanno dormito fino alle 6 di sera come bambini. Era la loro prima volta. A fumare si intende.
Uno in particolare era entrato nel cuore di mio padre e frequentava quotidianamente la nostra casa per anni. Aveva un pc a casa nostra (forse in caserma si sarebbe sporcato di sangue) e io avevo il privilegio di usarlo. Arrivavo giusta alla scrivania stando in piedi e lui si metteva seduto dietro di me con la mano dentro le mie mutandine. Mi sembrava uno scambio equo a quel tempo, ma ancora oggi devo ammettere che, nonostante la grafica, Prince of Persia è un gran bel gioco. Era quasi realtà virtuale perché in quel contesto, quando il principe cade e viene infilzato dalle spade sembrava estremamente reale.
Avevo 7 anni.
Non so bene che incantesimo mi abbia fatto questo paladino della giustizia ma non dissi nulla e gli abusi andarono avanti per anni.
Quando 23 anni dopo ho finalmente raccimolato il coraggio di andare a sporgere denuncia ho trovato lo stesso ambiente anche se per fortuna io ero cambiata.
Lo screensaver dell’appuntato rimbalzava da una parte all’altra dello schermo con scritto: “Sono Gay” .
Nonnismo, omofobia e computer incustoditi.
Dopo una giornata passata a raccontare dolorosi dettagli a persone che mi stavano trattando come se il criminale fossi io e sentirmi dire che non si può fare nulla perché il reato cade in prescrizione, ho prima avuto un attacco di panico sola per strada e poi pianto per 24 ore consecutive.
Piangevo per il senso di colpa di non aver avuto la forza prima, per l’ingiustizia del nostro sistema legale e perché nonostante questa aggiunta sofferenza alla mia lunga lista lui era ancora là fuori con la divisa e la pistola.
Ho pianto anche per quei poveri carabinieri. Persone al limite del ritardo mentale, che finiscono in quel lavoro perché non sono in grado di fare altro o per accontentare una madre che vuole vantarsi del figlio carabiniere in bottega. Persone vuote che non hanno mai avuto una passione o che l’hanno dovuta reprimere. Ci sono anche i devoti delle armi e della violenza che invece sono lì a perpetuare una violenza legalizzata. E poi spero ci saranno dei pochi che non ho incontrato e che veramente credono nella giustizia e fanno il loro lavoro con astuzia e buon cuore, ed è proprio per loro che bisogna distruggere il sistema e ricostruirlo.
I carabinieri sono a contatto con persone estremamente vulnerabili eppure non sembrano avere nessuna formazione in psicologia, empatia, intelligenza emotiva ( e si certe cose non si possono insegnare ma si possono spiegare a fondo).
*Dopo aver pianto tutte le mie lacrime, con la testa che mi esplodeva, ho messo insieme 2 righe, mi sono stampata un sorriso in faccia e sono andata a esordire come stand- up comedian. *
Possiamo nasconderci dietro a un dito e pensare che quello di piacenza sia un caso isolato o possiamo gioire di questa notizia sperando che molti altri carabinieri corrotti verranno scoperti e pagheranno per i loro crimini.
Però rimane il lavoro grosso da fare, farsi delle domande.
Cosa manca al sistema per migliorare? Dove sta il problema? E’ nel processo di selezione, formazione o nel lavoro sul campo? Quanto influisce la politica, la religione, la società? In quali parametri, come e perché? In che direzione ci possiamo muovere per cambiarlo? E’un problema di estremizzazione di mascolinità tossica? Avere più donne aiuterebbe? Legalizzare le droghe aiuterebbe? Se si, perché e perché non lo stiamo facendo? E così via….
Però se la risposta a queste domande è “ma è sempre stato così, non si può cambiare” allora smettiamo di parlare di mele e mele marce. Diciamo che le forze dell’ordine sono come la gorgonzola: qualcosa che è andata a male e tutti lo sappiamo ma ci va bene così.